opertina Donatella Di Cesare, Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione."

9) Donatella Di Cesare, Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione. Bollati Boringhieri, Torino, 2017.

https://www.bollatiboringhieri.it/libri/donatella-di-cesare-stranieri-residenti-9788833927350/

 

Libro complesso e affascinante. Donatella Di Cesare, docente di Filosofia teoretica alla Università Sapienza di Roma, scardina alla base i concetti con cui viene trattato oggi sui mezzi di comunicazione e in politica il tema delle migrazioni. Di Cesare anticipa già nell’introduzione al testo che “la nazione non può fare appello a nessun diritto di suolo per negare l’ospitalità, né tanto meno a un diritto di sangue.”


Partendo dalla diversa idea di “cittadinanza” di tre città simbolo: l’autoctonia ateniese, dove cittadino è solo chi è “figlio della terra”, nativo del luogo stesso in cui vive, alla cittadinanza aperta di Roma, dove la cittadinanza romana è concessa a intere popolazioni conquistate, e lo straniero diventa solo un “non romano” o, come dice l’autrice, un “non ancora romano” (che mantiene però una doppia cittadinanza: quella politica di cittadino romano e quella di origine, per cui Cicerone può dire di essere “tuscolano per nascita” e “romano per diritto di città”). Infine Gerusalemme dove lo “straniero residente” diventa il fulcro stesso della comunità.


Il racconto storico (in parallelo all’analisi del pensiero filosofico) rivela l’evoluzione e il rovesciamento dei “diritti” a seconda del periodo e della convenienza politica: dopo la scoperta delle Americhe, bolle papali e dotti teologi sancirono che lo ius migrandi (il diritto di migrare) e il diritto di ospitalità (!) permettevano agli spagnoli di stabilirsi in quelle terre e che se gli indigeni negavano lo ius migrandi il ricorso allo ius belli, alla guerra, era giustificato…


Consigliato a: Tutti, e in particolare a chi delle migrazioni sente solo parlare in TV.