Copertina "I delitti col biciclo"

Le paure della modernità all’inizio del secolo scorso nelle parole del più famoso (e discusso) antropologo criminale italiano

Cesare Lombroso
I delitti col biciclo.
Progresso e delitti all’inizio del Novecento (1900 – 1906)

A cura di Giovanni Sacchini

Collana: ANTIDOTI
Brossura cucita; pagine 104; formato 11 x 17 cm.
ISBN: 978-88-95833-02-6
€ 8,00
ebook: ePub con Social DRM
ISBN: 978-88-95833-06-4
€ 4,99

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«Ogni nuovo meccanismo, che entri nei congegni della vita umana, aumenta le cifre e le cause della delinquenza come della pazzia»

«Nessuno però dei nuovi congegni moderni ha assunto la straordinaria importanza del biciclo, sia come causa che come strumento del crimine»

   Pubblicato nel 1900, il testo sui «delitti col biciclo» dà conto, ad un tempo, della diffusione che sta avendo in quegli anni la bicicletta e delle sollecitazioni che le trasformazioni sociali trasmettono a Cesare Lombroso, lo studioso, famoso quanto discusso, dell’uomo che delinque.
   Curioso ed eclettico, il Lombroso d’inizio ‘900 è sensibile alle trasformazioni sociali e non si sottrae alle sollecitazioni dei mass-media per commentare le opportunità criminali che offrono i nuovi mezzi di comunicazione e le nuove tecnologie; i tre brevi testi raccolti in questo libro ci danno conto delle reazioni di un uomo colto e quindi in parte anche dei suoi contemporanei (è Lombroso stesso a dirci che «possessori di automobili mi chiesero se non avessi registrato dei reati anche con questo nuovo mezzo di locomozione»).
   Biciclette, automobili, truffe economiche, associazioni politiche con finalità delinquenziali gli pongono, infatti, nuovi quesiti, sia come scienziato che come cittadino e così, un po’ per le coraggiose interpretazioni e un po’ per le sconcertanti ingenuità con cui fronteggia le novità che via via si susseguono nelle cronache di quegli anni, i testi qui raccolti non mancano di strapparci un sorriso. Consapevoli, però, che potrebbe essere il sorriso dei nostri nipoti quando leggeranno molte delle interpretazioni che accompagnano le reazioni, ora entusiastiche e spassionate, ora cupe ed arrabbiate, per le novità che nella comunicazione sociale e nell’affarismo economico-finanziario accompagnano anche oggi la nostra vita.
   I tre testi di Lombroso sono seguiti da una nota in cui il curatore, studioso dell’andamento della criminalità, li colloca sia all’interno della vastissima produzione dell’autore, sia all’interno del periodo (1900-1906) in cui fecero la loro prima comparsa sulla carta stampata.

Giovanni Sacchini

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